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start up fallimenti

Start up da NON imitare

Unicorni ed ectocorni popolano un mondo che a tratti sembra effettivamente fantastico, ma che talvolta ci riporta in maniera drastica e brutale alla realtà, quello delle start up.

Se è vero che il concetto di start up ha aperto una nuova era del business e dell’imprenditoria, è altrettanto vero che all’interno di questo contesto non sono mancati episodi al limite, o talvolta ben oltre, la linea che divide il legale dall’illegale.

Nell’articolo di oggi vogliamo analizzare tre eclatanti casi di start up che hanno ottenuti finanziamenti milionari, se non miliardari, per poi rivelarsi truffe colossali.

Theranos

Probabilmente la più emblematica delle start up che rientrano in questa particolare categoria. Azienda che prometteva di fare ben 240 analisi da una sola goccia di sangue, proponendo una vera e propria rivoluzione del settore con la prospettiva di non dover più utilizzare tutte le provette necessarie per raggiungere i medesimi risultati. Un’azienda nata molti anni fa, che per decenni è riuscita a mantenere equilibrio tra investitori e media, senza avere mai avuto a disposizione un macchinario realmente funzionante.

Dalla sua nascita sino al 2015 Theranos è riuscita a raccogliere 1.1 miliardi di dollari, investimenti che hanno fatto lievitare il valore dell’azienda sino a 9 miliardi di dollari.

Dopodiché sono cominciati i problemi: i dipendenti dell’azienda hanno iniziato a far trapelare che non esisteva un macchinario che riuscisse effettivamente a fare le analisi che l’azienda prometteva, sono cominciate le prime indagini e il castello di carte è crollato. Molte persone hanno perso il posto di lavoro e fondatori, CEO e tutti i grandi nomi responsabili dell’accaduto sono stati perseguiti, tra denunce penali e maximulte.

Nikola Corporation

Se 1.1 miliardi di dollari di finanziamento sembravano molti, c’è chi è riuscito a ottenerne più del doppio, arrivando a 2.5 miliardi grazie a un video di un camion super performante, dotato di batterie elettriche di ultima generazione, che tuttavia era stato trainato sino alla cima di una collina dalla quale è stato filmato mentre andava in discesa, a motori spenti, sponsorizzandone prestazioni e silenziosità. Sembra una barzelletta, ma è la storia di uno dei capitoli di Nikola Corporation, che ha scelto un nome che nell’immaginario di startupper e amanti della tecnologia rimanda a molti concetti, casi di successo e super imprenditori, per promuovere i propri camion interamente elettrici.

Batterie proprietarie e produzione di idrogeno avevano convinto gli investitori, che in questo caso erano enormi fondi internazionali, a puntare su Nikola Corporation, per poi dover scoprire l’amara verità: non avevano una batteria di propria produzione, non erano in grado di lavorare l’idrogeno e addirittura il video dimostrativo era stato contraffatto.

WeWork

WeWork era una start up che operava all’interno degli spazi di coworking, sin dalla sua nascita ha avuto non poche difficoltà, ma il carisma, la personalità e l’eccentricità del suo fondatore le hanno permesso di arrivare a risultati impensabili. Chiunque si sia mai avvicinato al mondo delle start up è abituato a founder e co-founder visionari, dalle personalità spiccate e soprattutto maestri della comunicazione, con la capacità di creare claim e slogan di successo praticamente ogni giorno, grazie ai quali tutti se ne innamorano. Quindi perché non dare oltre 20 miliardi di dollari a un personaggio convincente, seppur con un business model non altrettanto convincente?

Più o meno questa è la domanda che avranno posto i media a Soft Bank, banca di investimenti giapponese, che ha versato ben 15 miliardi di dollari a WeWork, e alle blasonate Benchhmark e Goldman Sachs che a loro volta hanno creduto e sostenuto il progetto.

I dubbi sono cominciati quando il fondatore di WeWork dopo vari tentativi aveva finalmente ottenuto le autorizzazioni per far quotare la società in borsa, ma ha ben pensato di vendere buona parte delle sue azioni prima che ciò accadesse Comportamento ambiguo per chi potrebbe veder schizzare il valore della propria società, che ha fatto nascere non pochi dubbi che col passare del tempo, delle indagini e delle investigazioni hanno portato al crollo della società (anche se tecnicamente poi ha cambiato nome ed è stata acquisita).