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Sicilia: frantoio 4.0

Oggi raccontiamo una case history tutta italiana legata all’applicazione di tecnologie IoT nel settore agrifood. Sono infatti moltissime le applicazioni dell’internet of things che possono incrementare la produzione, i processi e la qualità dei prodotti finiti quando si opera con alimenti e bevande di ogni tipo. L’esempio che vi portiamo oggi è legato a uno dei prodotti maggiormente utilizzati nelle cucine di tutto il mondo e per cui l’Italia è famosa, l’olio. Dal lago di Garda al Salento, dalla Toscana alla Sicilia, la tradizione dei frantoi italiani ha radici profondissime.

Frantoi Cutrera ha inaugurato a inizio di quest’anno il suo nuovo frantoio ipertecnologico in provincia di Ragusa, a Chiaromonte Gulfi. Il processo che permette di estrarre l’olio dalle olive ha caratteristiche ben precise e deve rispettare determinati valori legati a temperature e materia prima. L’esperienza degli addetti ai lavori è fondamentale per ottenere prodotti di qualità, ma in questo caso la tecnologia può decisamente dare una grossa mano.

Nel frantoio 4.0 di Ragusa è infatti possibile monitorare moltissime caratteristiche in tutte le fasi di produzione dell’olio, dal lavaggio delle olive all’imbottigliature finale. Ciò permette di mantenere un ambiente alla temperatura ideale per mantenere un’altissima qualità durante tutto il processo di spremitura; qualora ci fossero dei problemi, i frantoiani possono intervenire a distanza sfruttando le funzionalità da remoto e l’interconnessione di tutti i loro macchinari. Il frantoio Cutrera è uno dei più avanzati al mondo dal punto di vista tecnologico, è dotato di un selezionatore a infrarossi in grado di individuare e scartare le olive danneggiate o non pronte alla lavorazione, in maniera tale da non contaminare la produzione. Inoltre c’è la possibilità di fare analisi avanzate della materia prima e di poter studiare, attraverso l’intelligenza dei software dei macchinari, le condizioni ideali a cui far lavorare le macchine per ottenere il massimo risultato a ogni stagione di produzione.

Risultato che viene infine controllato e garantito da un’esperienza lunga sei generazione dei frantoiani siciliani, in grado di riconoscere la qualità del prodotto in tutti i suoi aspetti.

Un bell’esempio di innovazione mantenendo la tradizione che ci arriva dagli ulivi siciliani.