Sensori IoT e agricoltura: l’agricoltura di precisione
Sensori IoT e agricoltura di precisione
Se si parla di IoT, internet of things, non si può non fare riferimento ai sensori: dispositivi in grado di raccogliere informazioni su parametri che si desidera monitorare per poi trasmetterli ad altri software o device; tali sensori aprono le porte alla cosiddetta agricoltura di precisione, perché permettono, oltre alla raccolta dati, di analizzare moltissime caratteristiche che consentono l’ottimizzazione dei processi.
Il settore agricolo è uno di quelli in cui l’IoT può portare i maggiori benefici, cerchiamo di capire il perché attraverso alcuni esempi, in particolar modo focalizzando l’attenzione sull’utilità dei sensori.
Sensori IoT e agricoltura di precisione: esempi
Livello di umidità del terreno
Monitorando il livello di umidità del terreno attraverso l’installazione di sensori in diversi punti di un campo, risulta possibile l’attivazione a distanza dell’irrigazione solamente quando necessaria. Si passa quindi da una programmazione periodica, che non tiene conto ad esempio del contributo delle piogge (che deve essere bilanciato manualmente), a una gestione intelligente: un sensore può quindi comunicare a un dispositivo IoT che in un determinato periodo di tempo non c’è la necessità di irrigare i campi, o viceversa, che si tratta di un periodo di particolare siccità in cui è necessaria una maggiore irrigazione. Procedendo in questo modo si ottimizza in primo luogo l’utilizzo dell’acqua, diminuendo notevolmente gli inutili sprechi, e al contempo si migliorano i rendimenti dei terreni agricoli e la qualità dei prodotti.
Parassiti
Un tema estremamente caldo nell’agricoltura, di precisione e non, è l’utilizzo di antiparassitari. Dagli insetti alle malattie delle piante, sono tanti i fattori che possono rovinare, anche completamente, un intero raccolto. Per questo motivo è praticamente necessario l’utilizzo di antiparassitari: fortunatamente si è passati nel tempo dall’uso di veleni chimici a soluzioni maggiormente orientate al bio, con componenti chimici ammessi, come lo zolfo, o a soluzioni green che prevedono di introdurre nemici naturali dei parassiti. Il problema però, è che nell’arco di un intero anno solare le minacce possono essere diverse e non sempre la soluzione efficace in una stagione porta risultati anche in un’altra. Chiunque abbia gestito anche semplicemente le piante nel proprio balcone di casa conosce gli imprevisti causati sia dal caldo che dal freddo. I sensori IoT consentono di avere maggiore visibilità di questi fattori e, attraverso la connessione a software ad hoc, talvolta anche supportati da intelligenza artificiale, possono suggerire soluzioni efficaci man mano che si susseguono le settimane. Ogni raccolto ha caratteristiche diverse e, soprattutto in quei terreni in cui vengono alternate le coltivazioni di anno in anno, è necessario uno studio preciso di minacce e parassiti. Si tratta quindi di un’innovazione ecosostenibile, perché allontana ulteriormente il mondo agricolo dai veleni chimici, permettendo la scoperta di nuovi prodotti naturali, ideali per risolvere lo specifico problema.
Fertilizzante
Un’altra colonna portante dell’agricoltura è l’utilizzo di fertilizzanti. Il fertilizzante permette il corretto sviluppo delle coltivazioni, ma oramai ne esistono di diversi tipi ed è necessario anche dosarne correttamente l’utilizzo. Anche in questo caso, un’analisi chimica del terreno attraverso sensori può suggerire variazioni e modifiche utili a ottimizzare i processi, diminuire i costi e aumentare i ricavi.
L’agricoltura di precisione e l’agricoltura 4.0 non vogliono sostituire o rivoluzionare il classico concetto di agricoltura, ma semplicemente evolverlo, introducendo innovazioni in cui il lavoro e l’esperienza dell’uomo rimangono al centro, ma vengono supportati da strumenti di analisi avanzati, che connessi tra loro ottimizzano il lavoro e aumentano la qualità dei raccolti.
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