Internet of things cos’è: significato, esempi ed evoluzione.
Cenni generali di Internet of Things, cos’è?
Ormai nel 2021 l’IoT, ossia l’internet delle “cose”, è diventato un argomento diffuso e che caratterizza svariati campi, tra cui non soltanto la quotidianità, ma anche e soprattutto le aziende e il mondo del lavoro. Molti i libri, gli approfondimenti e gli studi che spiegano cos’è l’Internet of Things e come questo paradigma ha modificato l’assetto della nostra vita.
In questo articolo verrà ripercorso brevemente il concetto di Internet of Things a partire dalla sua nascita, fino ad arrivare a definire effettivamente cosa sia l’IoT e quali siano i suoi benefici e prospettive future.
Internet of Things: un neologismo
Forse non tutti lo sanno, ma la prima volta che si è sentito parlare di Internet of Things, tradotto come “internet degli oggetti”, era il 1999. Fu durante una conferenza che il co-fondatore dell’Auto-ID Center – Kevin Ashton – introdusse per la prima volta questo termine, facendo riferimento a uno specifico oggetto connesso a internet: un tostapane. Tutto ciò sarebbe stato possibile grazie a RFID e Codici QR.
Coniato il termine, con un concetto di base piuttosto semplice, è stata l’evoluzione della tecnologia a rendere possibile all’Internet of Things di affermarsi a partire dai primi duemila, fino a diventare un paradigma così fondamentale per le nostre generazioni (e per quelle future) con le implicazioni e gli sviluppi che da esso derivano.
Perché è importante il paradigma di Internet of Things?
Ebbene, prima di parlare della sua importanza, occorre innanzitutto riflettere sul significato di Internet of Things. La definizione enciclopedica la descrive come “una rete di oggetti dotati di tecnologie di identificazione, collegati tra loro, in grado di comunicare sia reciprocamente sia verso punti nodali del sistema, ma soprattutto in grado di costruire un enorme network di cose dove ognuna di esse è rintracciabile per nome e in riferimento alla posizione”.
Il perfezionamento dei devices digitali e l’avvento del 5G, l’ultimo importante step forward nel mondo dell’avanguardia tecnologica, hanno determinato un aumento esponenziale di oggetti connessi alla rete, con stime di aumento per i prossimi anni. Si stima che gli investimenti in IoT produrranno un giro d’affari di circa 13 mila miliardi di dollari entro il 2025.
I campi di applicazione sono numerosi: smart home, wearables devices, smart cities, smart retail e supply chain, smart farming, etc.. così come sono numerosi i benefici derivanti da essi.
Questi oggetti hanno la capacità di raccogliere, trasferire, recepire i dati tramite la rete e, infine, estrapolarne informazioni utili per ottimizzare le azioni per cui essi sono predisposti.
Smart devices e smart cities: i protagonisti dell’IoT
Abbiamo appena parlato di ambiti di applicazione dell’IoT e nel farlo è stato sicuramente automatico notare la presenza di una parola: l’aggettivo smart.
Nel linguaggio quotidiano si parla sempre più spesso di smart devices, ossia gli oggetti che sfruttano le potenzialità dall’IoT grazie, principalmente, alla connessione internet e che riescono a offrire una serie di informazioni e servizi che semplificano la vita. Le opportunità che offrono questi dispositivi intelligenti sono moltissime: miglioramento di mobilità, lavoro, processi industriali, ambiente, salute, tempo libero, etc., basti pensare a tutte le funzionalità che sono alla nostra portata grazie all’ausilio dei nostri smartphone!
Le potenzialità dell’Internet of Things trovano una delle loro massime espressioni con il concetto di smart city: città in cui, grazie all’innovazione tecnologica, è possibile migliorare le infrastrutture della Pubblica Amministrazione e i servizi ai cittadini come trasporti pubblici e mobilità, distribuzione e gestione dell’energia, illuminazione, sicurezza urbana, gestione dei rifiuti, manutenzione degli edifici pubblici, monitoraggio ambientale, comunicazione, etc.
Quali sono le sfide future dell’Internet of Things e gli eventuali rischi
Fino ad ora abbiamo approfondito molti aspetti legati all’IoT: quando nasce, cos’è, perché è così importante, cosa sono smart devices e smart cities.
Non è, però, da sottovalutare un altro fattore determinante per definire cos’è davvero l’IoT: i suoi potenziali rischi e le domande che molti, negli ultimi anni, si sono posti e che continuano a porsi al riguardo.
Di cosa si tratta? In primis la questione della privacy e della gestione dei dati, cui l’era dell’iper-connessione in cui viviamo deve necessariamente fare i conti quotidianamente.
Con i dispositivi dell’Internet of Things, gli utenti forniscono le loro informazioni personali per ottenere un servizio in tempi rapidi, ma ciò implica una serie di azioni a catena. Infatti, le aziende si trovano a dover interpretare una grande mole di dati e informazioni velocemente e in modo efficiente. La sfida delle aziende sta, dunque, nella capacità di garantire ai fruitori di questi servizi IoT un sistema sicuro, dove i dati vengono gestiti in modo attento, per evitare eventuali attacchi esterni che potrebbero minare la privacy degli utenti.
Insomma: le sfide sono ancora molte, così come lo sono i tentativi da parte delle realtà che adottano sistemi IoT di sapersi innovare per garantire il miglioramento delle prestazioni, garantendo qualità e sicurezza.