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Innovazione nel mondo dell’agricoltura: ricavare l’acqua dall’aria

Un’importante innovazione in campo agricolo potrebbe rivoluzionare la vita degli abitanti delle zone più aride del Pianeta. Parliamo in particolar modo dei deserti, zone in cui le risorse d’acqua scarseggiano e le coltivazioni sono pressoché nulle. Un sistema sviluppato dal MIT e studiato da diverse importanti università nel mondo è in grado di assorbire umidità dall’aria e rilasciarla attraverso un processo di condensazione, processo durante il quale si è anche in grado di generare energia elettrica. Sembra un macchinario da film futuristici, ma è già realtà: in parole semplici si tratta di una macchina in grado di generare acqua ed elettricità partendo dall’umidità presente nell’aria.

Se è vero che le risorse d’acqua scarseggiano nei deserti, non vale lo stesso per l’umidità, che durante le ore notturne può arrivare anche all’80%. Il macchinario è dotato di un pannello adsorbente, ossia in grado di catturare l’umidità nelle ore notturne, per poi rilasciarla durante il giorno mediante un processo di condensazione che utilizza un composto a idrogel per evitare il riscaldamento del pannello e il cloruro di calcio per trattenere l’umidità. Si tratta di una sorta di pannello fotovoltaico grande quanto un tavolo medio presente nei nostri soggiorni.

Un processo incredibile che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’agricoltura, e che lo sta già facendo. Negli Emirati Arabi sono state testate le prime piante prodotte in questo modo: su 60 semi di spinaci coltivati, ben 57 hanno dato vita a una piantina alta circa 20 centimetri e pronta per essere consumata.

Altre tecnologie innovative erano state testate in queste zone del mondo, ma non avevano la stessa efficienza del meccanismo a idrogel, il composto che serve a raffreddare il pannello fotovoltaico in modo che non si surriscaldi simile a quello utilizzato nelle bende per sanificare e idratare ferite e ustioni. Si era testato infatti un meccanismo che raccoglieva l’acqua a profondità molto elevate, la filtrava e la rendeva disponibile per la coltivazione: ciò prevedeva enormi lavori di ingegneria per raggiungere risultati abbastanza limitati. Lo strumento a idrogel e cloruro di sodio potrà invece cambiare completamente il modo di pensare all’agricoltura delle zone aride. Per questo motivo gli studiosi in campo agricolo stanno già lavorando a materiali che aumentano l’efficienza di questo processo, in attesa di far nascere le prime grandi coltivazioni del deserto.