Il ruolo chiave della produzione sostenibile nella crescita delle aziende
Lo sviluppo sostenibile non è una questione di prospettiva, ma un percorso obbligato per garantire un futuro sereno alle prossime generazioni in un Pianeta sano. Proprio a partire da questa premessa sempre più aziende stanno adottando strategie di produzione sostenibile, anche in risposta a una crescente richiesta da parte dei consumatori.
Sì, perché non si tratta esclusivamente di una questione etica e ambientale (per quanto in tempi di climate change, considerare realmente tutte le implicazioni etiche e ambientali delle scelte che si fanno dovrebbe essere scontato): seguire l’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030, che parla di produzione sostenibile e modelli di consumo adeguati, è un vantaggio anche per le aziende stesse. Adottare un metodo di produzione sostenibile rende le aziende competitive, in termini di innovazione, efficienza e reputazione.
Che cos’è la produzione sostenibile?
Quando si parla di produzione sostenibile si intende un approccio produttivo orientato non solo all’efficienza economica e ai risultati, ma anche alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali. La produzione sostenibile cerca un equilibrio tra tre componenti, Pianeta, profitto e persone, bilanciando, a favore di una visione sistemica e integrata, i vari aspetti economici, ecologici e sociali.
Le aziende dovrebbero quindi integrare proprio questo aspetto nella loro policy aziendale, introducendo prodotti sostenibili che attraggono maggiormente i clienti (e quindi rappresentano delle fonti di crescita) e migliorando le prestazioni operative dei vari siti di produzione, con l’efficientamento delle risorse e del consumo energetico, o ancora, in caso di aziende di servizi, puntare a migliorare in un’ottica sostenibile l’efficienza dei processi su cui si basa l’azienda stessa.
L’impatto sull’ambiente delle aziende dovrebbe via via ridursi fino a diventare neutrale: essenziale quindi minimizzare l’utilizzo di risorse non rinnovabili, ridurre i rifiuti e decarbonizzare la produzione. L’obiettivo deve essere quello di creare prodotti che abbiano il minimo impatto in fase di creazione, magari promuovendo anche materiali riciclati, e che durino nel tempo. Oltre a tutto ciò, altro principio chiave per una produzione sostenibile è l’equità sociale, attraverso la tutela del benessere dei lavoratori, grazie a condizioni di lavoro dignitose e stipendi adeguati.
TNFD: uno strumento a sostegno delle aziende
Proprio per sostenere questo percorso verso la sostenibilità esiste la Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD), un’iniziativa globale orientata a imprese e istituzioni finanziarie. Questa iniziativa mira allo sviluppo di un modello pratico di gestione del rischio, offrendo strumenti utili a valutare, gestire e rendere trasparenti i rischi e le opportunità finanziarie legati alla natura.
Tra la TNFD e la produzione sostenibile c’è una stretta correlazione: adottare pratiche sostenibili significa minimizzare l’impatto ambientale, preservare le risorse naturali e promuovere l’equità sociale, gestendo allo stesso tempo i rischi connessi alla natura e traendo profitto dalle opportunità derivanti dall’adesione a modelli più sostenibili.
Un’azienda che produce in modo sostenibile può ridurre il rischio di perdite finanziarie dovute a eventi climatici estremi o a cambiamenti normativi ambientali e capitalizzare sulle nuove opportunità di mercato legate alla crescente richiesta dei consumatori per prodotti e servizi sostenibili.
La TNFD assiste anche gli investitori nel prendere decisioni di investimento più informate, considerando non solo il rendimento, ma anche l’impatto ambientale e sociale delle aziende in cui decidono di investire.
Produzione e sviluppo sostenibile
La produzione sostenibile è parte integrante del modello di sviluppo sostenibile. Quest’ultimo è il concetto fondante dell’Agenda 2030, “un piano d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità” redatto e sottoscritto da 193 Paesi delle Nazioni Unite il 25 settembre del 2015. Dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile che l’Agenda 2030 promuove, il dodicesimo intende “garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.
Preservare il clima e il pianeta significa innanzitutto prendere coscienza del fatto che le azioni umane influiscono direttamente sulla salute del nostro ecosistema. Una sfida piuttosto ardua in un mondo sempre più globalizzato e che punta alla sovraproduzione: l’Obiettivo 12 però punta a un impegno condiviso per diminuire l’impatto ambientale delle attività produttive, tramite pratiche responsabili lungo l’intera catena del valore, dall’efficienza energetica alla gestione dei rifiuti, dalla promozione della mobilità sostenibile alla responsabilità sociale d’impresa.
I modelli produttivi a cui puntare si basano quindi su fonti di energia rinnovabili, sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e sulla tutela della biodiversità.
Anche le imprese sono chiamate ad assumere un ruolo attivo in questo processo, attraverso l’adozione di pratiche rispettose dell’ambiente e socialmente equilibrate.
Non si tratta solamente di una questione etica o di immagine: l’adozione di modelli produttivi sostenibili conferisce un vantaggio competitivo tangibile alle aziende, apre nuove opportunità di mercato e assicura una crescita a lungo termine.
I principali vantaggi per le aziende che adottano un metodo di produzione sostenibile
Le aziende orientate alla sostenibilità hanno più possibilità di ottenere risultati migliori, anche economici, e di influenzare la società in modo positivo.
Sono essenzialmente quattro i principali benefici che le imprese possono ottenere da questo tipo di gestione.
- Il primo è quello di fidelizzare la clientela. Molti approfondimenti e ricerche, indicano un crescente interesse dei consumatori verso le aziende sostenibili. Si tratta di una tendenza alimentata dalla sensibilità delle persone verso le questioni ambientali, l’equità e le questioni sociali. I consumatori scelgono di spendere di più per beni e servizi che riflettono in modo chiaro questi valori: ovviamente questo ha ripercussioni evidenti sul fatturato dell’azienda, ripagando gli investimenti fatti in sostenibilità. Oltre a questo cresce anche la competitività dell’impresa sul mercato, perché instaura col cliente un rapporto di fiducia a lungo termine.
- Un altro vantaggio ha a che fare con l’efficientamento e l’ottimizzazione delle risorse e dei processi e la conseguente riduzione degli sprechi. Questo permette di risparmiare risorse e denaro in fase di produzione, limitando i costi legati a inefficienze.
- Da non sottovalutare anche le implicazioni sociali: una crescita sul mercato porta con sé un costante aumento della produzione e conseguentemente anche dell’occupazione. Inoltre, l’incremento del volume d’affari e la necessità di nuove competenze per gestire nuovi processi hanno contribuito alla creazione di nuove figure professionali e tecniche.
- Infine, comunicare in modo efficace la strategia di sostenibilità è fondamentale per aumentare il valore dell’azienda sul mercato tra gli stakeholder, che includono consumatori, partner commerciali, lavoratori e investitori. L’identificazione con gli stessi valori impatta positivamente sulla fiducia tra le parti coinvolte a tutti i livelli, rafforzando i legami che uniscono l’organizzazione ai diversi pubblici con cui interagisce quotidianamente.