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primo virus informatico

Il primo virus informatico

Oramai siamo abituati a utilizzare il termine virus anche in ambito informatico, ma, se ci pensiamo bene, quando si parla di virus si pensa solitamente all’ambito medico, e le prime connessioni che facciamo sono legate a malattie, batteri e infezioni. Quando si è cominciato a parlare di virus anche nel settore informatico? E perché?

Ripercorriamo la storia dei virus informatici dalle origini, analizzando com’è nato il primo virus, il conseguente primo antivirus, e tutto ciò che è successo negli anni successivi sino ad oggi.

Le origini: da dove nasce l’idea di un virus informatico?

Il termine virus in ambito informatico è stato coniato alla fine degli anni ’70 dal professor Fred Cohen, che nel 1983 ha scritto una delle prime dissertazioni su questo fenomeno. Cohen descrisse un programma in grado di replicarsi e diffondersi da un computer all’altro, proprio come un virus biologico. Tuttavia, l’idea di un programma capace di auto-replicarsi esisteva già.

In effetti, già negli anni ’40, il celebre matematico John von Neumann scrisse un articolo teorico intitolato Theory of Self-Reproducing Automata, in cui parlava della possibilità che una macchina potesse replicarsi. Questa idea venne ripresa più avanti con lo sviluppo dei primi virus informatici.

Il primo virus: Creeper

Il primo vero virus informatico della storia risale al 1971 ed è noto con il nome di Creeper. Creato da Bob Thomas, un ingegnere della BBN Technologies, il virus non era malintenzionato come quelli a cui siamo abituati oggi. Era più un esperimento che una minaccia. Creeper era progettato per infettare i computer mainframe che utilizzavano il sistema operativo TENEX e si diffondeva attraverso la rete ARPANET, il precursore di Internet.
Una volta infettato un sistema, Creeper non distruggeva file né rubava dati. Si limitava a visualizzare il messaggio: “I’m the creeper, catch me if you can!” (“Sono Creeper, acchiappami se ci riesci!”). Una sorta di gioco digitale, un primo assaggio di ciò che sarebbe diventato un problema globale.

Il primo “antivirus”: Reaper

Per risolvere la diffusione di Creeper, venne creato Reaper, considerato il primo antivirus della storia. Reaper era anch’esso un programma capace di diffondersi tramite la rete ARPANET, con l’unico obiettivo di cercare e cancellare il virus Creeper. Questo evento segna l’inizio di una dinamica che negli anni successivi sarebbe diventata familiare: virus e antivirus, un costante gioco di guardie e ladri nel mondo digitale.

Gli anni ’80: l’esplosione dei virus

Mentre Creeper fu il primo virus, il fenomeno dei virus informatici come minaccia su larga scala iniziò davvero a manifestarsi negli anni ’80. Questo fu un periodo di crescita esplosiva per i personal computer, con sistemi come l’Apple II e il Commodore 64 che divennero popolari. Il terreno era fertile per la diffusione di software maligni.

Uno dei virus più noti di questo periodo fu il virus Brain, rilasciato nel 1986. Creato da due fratelli pakistani, Basit e Amjad Farooq Alvi, Brain era un virus di tipo boot sector che infettava i dischi floppy. Non era un virus particolarmente distruttivo, ma l’intento dei creatori era inusuale: attraverso il virus, volevano far conoscere i propri servizi di software e proteggere i loro prodotti dalla pirateria.

Da qui in poi, la situazione si fece più seria. Virus come Jerusalem (1987) e Morris Worm (1988) causarono danni molto più significativi, segnando una nuova era in cui i virus non erano più solo scherzi o esperimenti, ma armi digitali in grado di compromettere reti e sistemi su larga scala.

L’evoluzione: dai virus agli attacchi informatici moderni

Nel corso degli anni, i virus informatici si sono evoluti notevolmente. Ciò che era iniziato come un esperimento accademico o un gioco digitale si è trasformato in un serio problema di sicurezza globale. Oggi i virus informatici sono solo una delle tante armi utilizzate in attacchi più complessi, che includono malware, ransomware, spyware e attacchi DDoS.

I ransomware, ad esempio, sono diventati tristemente famosi per la loro capacità di crittografare i dati di un utente o di un’azienda, richiedendo il pagamento di un riscatto per riottenere l’accesso. Nel 2017, l’attacco WannaCry ha infettato centinaia di migliaia di computer in tutto il mondo, paralizzando ospedali, aziende e governi.

Gli attacchi sponsorizzati da stati nazionali rappresentano un altro fronte della guerra digitale. Si tratta di attacchi mirati a destabilizzare infrastrutture critiche, spiare rivali politici o militari, o manipolare l’opinione pubblica attraverso cyber attacchi sofisticati.

La guerra digitale: un conflitto in continua evoluzione

Quella che è iniziata come una serie di esperimenti accademici e scherzi tra programmatori è rapidamente diventata una delle battaglie più importanti del mondo moderno. Oggi, con miliardi di dispositivi connessi a Internet, la guerra digitale non si combatte solo tra hacker e antivirus, ma coinvolge governi, aziende e organizzazioni internazionali.

La minaccia informatica è in continua evoluzione, e così anche le difese contro di essa. Gli esperti di sicurezza informatica sono costantemente alla ricerca di nuove soluzioni per proteggere i sistemi da attacchi sempre più sofisticati. Allo stesso tempo, i cybercriminali continuano a sviluppare nuove tecniche per aggirare queste difese.

La storia del primo virus informatico, Creeper, segna l’inizio di una lunga e complessa guerra digitale che oggi non mostra segni di rallentamento. Dalla semplice visualizzazione di un messaggio su un terminale fino agli attacchi su larga scala che minacciano la sicurezza nazionale, i virus informatici e le minacce correlate continuano a rappresentare una sfida cruciale per la nostra società sempre più digitalizzata.

Mentre la tecnologia avanza, una cosa è certa: la battaglia tra sicurezza informatica e minacce digitali non finirà presto. E ciò che ci riserva il futuro, con l’introduzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il quantum computing, potrebbe ridefinire ancora una volta i confini di questa guerra senza fine.