Come si muove internet negli oceani

Oramai siamo abituati a utilizzare i nostri smartphone quotidianamente per accedere a internet: da Google ai social network, le nostre giornate vedono il web come protagonista costante. Ma vi siete mai chiesti come fa ad arrivare internet nelle vostre case?

Se avete installato almeno una volta una connessione internet a casa siete consapevoli che essa viaggia attraverso dei cavi sotterranei che sono in grado di raggiungere le vostre abitazioni, ma come fanno a passare da un continente all’altro, se necessario?

Attraverso gli oceani.

Forse lo sapevate, ma probabilmente molti di noi non si sono mai soffermati a pensare a come questo sia possibile: l’acqua rappresenta il 70% del nostro Pianeta e non abbiamo ancora i mezzi per perlustrare i fondali oceanici, soprattutto quelli più profondi che possono arrivare anche a 10.000 metri di profondità, come nel caso dell’Oceano Pacifico.

Ma allora come vengono posizionati i cavi di internet? Rimangono sospesi in mezzo all’acqua, esistono dei condotti o dei ponti subacquei in cui passano?

Diamo internet per scontato, ma le infrastrutture che ci permettono di usufruirne non sono tutt’altro che semplici: si parte da navi che attraverso sonar mappano i fondali oceanici alla ricerca delle zone meno profonde in cui appoggiare i cavi. I cavi poi non sono esattamente come quelli che collegano il nostro router alla parete, ma possono essere larghi anche oltre un metro ed essere lunghi centinaia di chilometri. Per questo motivo l’infrastruttura di internet prevede un lavoro di ingegneria non indifferente, che prevede la mobilitazione di enormi imbarcazioni coordinate tra loro per organizzare la messa a fondo dei cavi. Non banali inoltre i lavori di manutenzione, che talvolta avvengono direttamente sottacqua, altre volte invece prevedono di estrarre i cavi sino alla superficie.

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