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storia intelligenza artificiale

Storia dell’intelligenza artificiale

Conoscere la storia dell’intelligenza artificiale ci consente di comprenderne le applicazioni moderne in maniera più approfondita e, forse, di riuscire a fare delle previsioni della sua evoluzione. Si tratta infatti di una tecnologia relativamente moderna, ma che comunque nasce già a metà del secolo scorso, e che in alcuni punti cruciali della sua storia ha fatto importanti passi avanti.

Ripercorriamo quindi la storia dell’intelligenza artificiale, raccontandovi i nomi di maggiore spicco per lo sviluppo di questa tecnologia e le prime vere applicazioni di AI.

Quando è nata l’intelligenza artificiale?

L’idea di un’intelligenza artificiale risale a secoli fa, quando filosofi e matematici iniziarono a riflettere sul concetto di “macchine pensanti”. Tuttavia, l’IA come la conosciamo oggi nacque ufficialmente negli anni ’50 del Novecento.

Fu durante la celebre conferenza di Dartmouth, nel 1956, che il termine intelligenza artificiale venne coniato da John McCarthy, un informatico statunitense. In quell’occasione, un gruppo di ricercatori esplorò la possibilità di creare macchine in grado di simulare il pensiero umano.

La nascita dell’IA si colloca quindi in un periodo storico caratterizzato da grandi progressi nella matematica, nella logica e nella cibernetica. Tuttavia, per vedere risultati concreti ci volle del tempo.

Chi è l’inventore dell’intelligenza artificiale?

Non esiste un unico “inventore” dell’intelligenza artificiale, poiché il suo sviluppo è stato il frutto del lavoro collettivo di diversi scienziati e ricercatori. Tra i nomi più importanti spicca quello di Alan Turing, il matematico britannico che, già negli anni ’40, gettò le basi teoriche dell’IA. Turing sviluppò il concetto di “macchina universale”, oggi noto come “macchina di Turing”, un modello teorico capace di eseguire qualsiasi calcolo computabile. Inoltre, introdusse il famoso “Test di Turing”, un metodo per determinare se una macchina può essere considerata intelligente.

Un altro protagonista è John McCarthy, che, come accennato, coniò il termine “intelligenza artificiale”. McCarthy sviluppò il linguaggio di programmazione LISP, utilizzato ancora oggi per lo sviluppo di sistemi di IA.

Non possiamo dimenticare anche Marvin Minsky, uno dei fondatori del laboratorio di intelligenza artificiale del MIT, e Herbert Simon, che contribuì alla creazione di programmi capaci di risolvere problemi matematici.

Le prime applicazioni di intelligenza artificiale

Negli anni ’50 e ’60, l’intelligenza artificiale mosse i suoi primi passi con applicazioni relativamente semplici, ma rivoluzionarie per l’epoca.
Uno dei primi programmi di IA fu il Logic Theorist, sviluppato nel 1956 da Allen Newell e Herbert Simon. Questo programma era in grado di dimostrare teoremi logici, risolvendo problemi matematici che fino a quel momento erano stati appannaggio esclusivo degli esseri umani.

Negli anni successivi, altri progetti pionieristici si distinsero:

  • ELIZA (1966): uno dei primi chatbot, sviluppato da Joseph Weizenbaum. ELIZA simulava una conversazione con uno psicoterapeuta, utilizzando semplici regole linguistiche per interagire con gli utenti.
  • SHRDLU (1968): un sistema capace di comprendere comandi in linguaggio naturale per manipolare oggetti virtuali in un mondo semplificato.

Questi primi esperimenti dimostrarono che l’IA poteva svolgere compiti specifici, aprendo la strada a un futuro di applicazioni più complesse.

Quale fu la prima intelligenza artificiale?

La prima vera intelligenza artificiale è considerata il già citato Logic Theorist, creato nel 1956. Questo programma fu progettato per dimostrare teoremi di logica proposizionale, dimostrando un livello di “ragionamento” che imitava il pensiero umano.

Un altro candidato importante è Deep Blue, un computer sviluppato da IBM che, nel 1997, sconfisse il campione mondiale di scacchi Garry Kasparov. Sebbene non fosse la “prima” IA, Deep Blue segnò un punto di svolta, dimostrando il potenziale delle macchine per competere con gli esseri umani in attività complesse.

Un altro esempio di precursore dell’IA moderna è Perceptron, un modello di rete neurale sviluppato da Frank Rosenblatt nel 1958. Questo sistema rappresentò un importante passo avanti nello sviluppo delle tecniche di apprendimento automatico, che oggi sono alla base di molte applicazioni di IA.

 

L’intelligenza artificiale ha percorso una strada lunga e affascinante, dalle sue origini teoriche agli sviluppi concreti che oggi rivoluzionano il nostro quotidiano. Nata ufficialmente negli anni ’50, grazie a pionieri come Alan Turing e John McCarthy, l’IA ha compiuto passi da gigante, passando da semplici programmi matematici a sistemi avanzati che guidano auto, diagnosticano malattie e dialogano con noi ogni giorno.

Il futuro dell’IA promette ulteriori sorprese, ma per capire dove stiamo andando, è fondamentale conoscere il percorso che ci ha portati fin qui.