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:)

From: Scott E Fahlman

I propose that the following character sequence for joke markers: 🙂

 

Sono passati 40 anni dall’invenzione delle emoji. Il 19 settembre 1982 alle ore 11:44 Scott Fahlman, ingegnere Microsoft, ha inviato questo messaggio per proporre di cominciare a utilizzare la punteggiatura per creare delle “faccine”.

Due semplici caratteri che tuttavia hanno modificato notevolmente il modo di comunicare del nostro secolo, sino ad arrivare alle famosissime emoji che quotidianamente utilizziamo per esprimere il nostro stato d’animo.

 

Ad essere onesto, non ricordo del tutto quel giorno. Allora non pensavo che il mio messaggio a proposito di 🙂 e ;( sarebbe stato tanto importante. Solo un gioco sciocco di 10 minuti, mandato agli amici online e dimenticato. Non ho mai tenuto copia di quel messaggio, ed è stato difficile recuperarlo quando finalmente abbiamo capito che quel piccolo messaggio ha iniziato qualcosa di grande e duraturo. Sebbene io e molti dei miei colleghi ricordassimo il messaggio originale, non ne conoscevamo la data finché non trovammo il messaggio nei nostri archivi venti anni più tardi. Fui sorpreso del fatto che l’ora fosse quasi a mezzogiorno, normalmente mi intrattenevo in conversazioni giocose verso le nove, ma penso che fossi nel mio ufficio alla Carnegie Mellon, durante un break tra un meeting e un altro o qualcosa di simile.

 

Queste le parole di Fahlman relative al messaggio recuperato nei vecchi archivi Microsoft, che se da una parte hanno dato accesso a un nuovo modo di esprimersi, più rapido e conciso, dall’altro hanno contribuito a cambiare il modo di comunicare, dirigendoci verso un tipo di relazione sempre più rapida, dove le informazioni essenziali devono essere fornite in maniera sintetica, dove l’attenzione ha limiti sempre più contenuti e dove non c’è spazio per spiegazioni troppo elaborate.

Da una “faccina” all’era dei big e small data sono passati solamente 40 anni, un mondo, il nostro, che si evolve molto più rapidamente di quanto ci aspettiamo e che ogni giorno ci ricorda da dove siamo partiti, e dove possiamo arrivare.